Training Autogeno

QUALI EFFETTI PSICOFISICI DISFUNZIONALI HA CAUSATO IL LOCKDOWN?
Questo periodo di lockdown ha spiazzato moltissime persone: nel giro di pochissimo tempo ci siamo trovati a rivoluzionare le nostre abitudini a causa di un evento che non è dipeso da noi. La routine quotidiana è cambiata, alterando l’equilibrio psicofisico di molti. Purtroppo è palpabile un clima di ansia e stress, inizialmente per i cambiamenti imposti e la paura di ammalarsi, di perdere il lavoro, di non riuscire a gestire l’organizzazione familiare, ora perché per molti è difficile riprendere la vita di prima, perché si percepisce che questa situazione ha segnato fortemente la propria esistenza. Oltre all’ansia, che ci porta a rimuginare su pensieri che ci spaventano, questa situazione ha provocato in molti disturbi del sonno, o causati dall’ansia stessa, o perché sono stati sconvolti i ritmi sonno-veglia, avendo perso la routine definita dagli impegni quotidiani che in questa fase sono stati obbligatoriamente annullati. Un’ampia categoria di lavoratori, studenti compresi, si sono trovati a lavorar da casa, spendendo molte ore davanti a computer, tablet e cellulari, che richiedono una concentrazione maggiore rispetto a quella che solitamente viene richiesta. 

COS’È IL TRAINING AUTOGENO E PER COSA RISULTA ESSERE EFFICACE?
Ecco che per alleviare e gestire ansia, insonnia, deconcentrazione, il training autogeno può essere un’efficace tecnica. Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che agisce in un’ottica preventiva e di promozione della salute. Permette di dedicare tempo a se stessi e di ritrovare l’equilibrio fisiologico e psicologico che è alla base del benessere della persona. È stata ideata dal medico e psichiatra tedesco J.H. Schultz (1884 - 1970). Questa tecnica serve per combattere l’ansia, la stanchezza, per chi soffre d’insonnia o si sveglia durante la notte, aiuta a sciogliere lo stress legato alla somatizzazione negli organi interni (come colite, gastrite, etc), aiuta coloro che soffrono di cefalee, emicrania, ed è un valido supporto per chi ha bisogni di recuperare energie fisiche e mentali per affrontare una performance. Permette un’autoanalisi e il rilassamento per migliorare il benessere psicofisico. La concezione di base è olistica: mente e corpo sono tutt’uno, l’individuo viene concepito nella sua interezza e viene accompagnato verso una sempre maggiore autoconsapevolezza rispetto al proprio sé. Lo psicologo o psicoterapeuta operatore di training autogeno accompagna il cliente, finché poi non sarà la persona stessa a utilizzare la tecnica autonomamente, quando ne sente il bisogno. Il cliente si mette seduto, scegliendo tra due modi che vengono spiegati dallo psicologo, o disteso supino, in base alla posizione che trova più comoda; chiude gli occhi e si fa guidare respirando lentamente e profondamente, liberando la mente dai pensieri e concentrandosi sulla percezione di calma, pesantezza e calore del proprio corpo. Seguono altri esercizi, quali la percezione del battito cardiaco, del respiro, del plesso solare, della mente fresca. In questo modo la mente si libera da tutti quei pensieri che assorbono moltissime energie psicofisiche, che causano ansia, rimuginii che disturbano il sonno, che rendono difficile focalizzarsi su un obiettivo performante, quale il lavoro, lo studio, attività fisica, etc… . 

RISULTA SEMPRE EFFICACE E PRODUCENTE QUESTA TECNICA?
È molto importante che il cliente si rivolga a uno specialista che abbia una panoramica completa delle eventuali difficoltà non solo a livello psicologico, ma anche fisico, poiché il training autogeno potrebbe rivelarsi una tecnica controindicata per alcune patologie, quali gravi disturbi psichici. Alcuni esercizi sono controindicati per alcune persone: ad esempio per chi soffre di pressione bassa è controindicato svolgere la pratica in estate, per chi ha disturbi cardiaci è sconsigliato fare l’esercizio del cuore. 
Il training autogeno risulta essere una tecnica molto efficace, a basso costo ed alta resa, con cui il paziente può gestire sensazioni spiacevoli. Questa tecnica, accompagnata ad un percorso psicoterapico, permette inizialmente di gestire dei disagi, e successivamente di risolverli, puntando all’obiettivo fondamentale della terapia psicologica: il benessere psicofisico delle persone.

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