Perché è così difficile cambiare
A chi non è mai capitato di fare un pensiero del tipo:
“Vorrei tanto cambiare, ma non so come”, oppure “Io ci provo a cambiare, ma è così difficile… finisco per ritrovarmi punto a capo”.
Questo perché l’essere umano vive un profondo conflitto interiore.
Di natura siamo esseri dinamici, la vita ci mette sempre di fronte a nuove esperienze di varia natura, siamo in continua crescita; come ogni essere vivente tendiamo a doverci adattare alle nuove situazioni per sopravvivere.
D’altro canto siamo esseri che tendono alla staticità, perché è difficile ed impegnativo dover sempre adattarsi ai cambiamenti, e poi perché, come dice il rassicurante detto popolare “non lasciare la vecchia strada per la nuova: si sa quel che si lascia, non si sa quel che si trova”.
Ecco che, per mediare tra la nostra naturale dinamicità e la tendenza alla staticità, che sono completamente opposte tra di loro, tendiamo ad applicare alle diverse nuove situazioni lo stesso schema d’azione, che abbiamo sperimentato essere il più adattivo, che conserva in sé, inconsciamente, idee che abbiamo di noi stessi, sugli altri e sulla vita in questo mondo. Quindi il nostro modo di agire non sarà altro che una conferma di queste nostre idee, come se confermassimo gli esiti che noi inconsciamente già abbiamo, come se la nostra vita fosse un COPIONE che, se leggi l’ultima pagina, sai già come andrà a finire.
Ecco perché, per quanto ci siano tutte le buone intenzioni, spesso ci ritroviamo a dire, pensare cose del tipo: “speravo che stavolta sarebbe stato diverso, e invece…” oppure, nel caso di chi è rassegnato in partenza: “Ecco, lo sapevo, anche questa volta è andata come tutte le altre”.
Avere consapevolezza di questa nostra modalità d’azione e comprendere quali sono queste idee su di noi, gli altri e il mondo, conoscendo quindi sempre maggiori dettagli del nostro COPIONE, possiamo rendere più efficace il cambiamento.